Questo quarto articolo tratta delle armi e degli equipaggiamenti (inclusi alcuni animali mitici e capacità innate) che possedevano gli antichi eroi ed esseri straordinari.
In questa parte si trattano gli equipaggiamenti presenti nella mitologia persiana, indomalese e indiana.
Note per il lettore: data la scarsità e l’ambiguità di alcune fonti, non è possibile stabilire con certezza certi nomi, caratteristiche e proprietà, poiché diverse sono le tradizioni orali e scritte e spesso non coincidenti. Le armi riservate alle divinità (e mai brandite da eroi o semidei) non sono riportate.
L’articolo non ha pretese di completezza ed esaustività: la varietà delle fonti spesso nasconde elementi che compaiono in ricerche successive.
Mitologia persiana
Arash (Āraš-e Kamāngīr)
- Freccia della meteora: durante la guerra tra iraniani e turanici, un angelo istruì Arash su come porre fine al conflitto. Arash scalò il monte Elburz, infuse la propria vita in un’unica freccia e quando la scoccò, quest’ultima viaggiò per tre giorni prima di arrestarsi attraversando oltre mille leghe, restituendo i confini all’Iran e portando la pace. Quel gesto pose fine alla vita dell’Eroe.
Kay Kāvus
- Trono volante: leggendario trono dorato trainato da aquile che gli permise di giungere in Cina.
Fulad-zereh
- Natura demoniaca: essendo figlio di una strega, il corpo di Fulad-zereh risultò invulnerabile alle armi convenzionali, ad eccezione della spada Shamshir-e Zomorrodnegār.
Amir Arslan
- Shamshir-e Zomorrodnegār: la spada tempestata di smeraldo capace di annullare gli incantesimi e uccidere il demone Fulad-zereh.
Ali (Alī ibn Abī Ṭālib)
- Zulfiqar (o Dhū l-fiqār): spada a due lame a forma di forbice, ricevuta dall’arcangelo Gabriele al profeta Maometto che gli ordinò di donarla al cugino Ali; si narra che fosse capace di separare il vero dal falso e il bene dal male.
Esfandyar
- Pozza dell’invincibilità: Esfandyar si immerse nelle acque della pozza dell’invincibilità, divenendo invulnerabile alle armi convenzionali. Il bagno nella pozza deve però avvenire a occhi chiusi, rendendo temporaneamente vulnerabile l’eroe.
Rostam
- Babr-e Bayān: corazza leggendaria ricavata dalla pelle di un leopardo (o di un drago marino, a seconda della tradizione), invulnerabile al fuoco, all’acqua e alle armi convenzionali; alla morte dell’eroe, passò al figlio Faramarz.
- Daga di Rostam: daga scintillante che usò per decapitare il demone bianco Div-e Sepid.
- Elmo di Rostam: elmo su cui è stata incastrata la testa del demone bianco Div-e Sepid, noto per le pratiche di stregoneria e negromanzia.
- Laccio infallibile: strumento col quale catturò un onagro durante la prima delle sette fatiche.
- Pelle di tigre: rivestimento della corazza dalle proprietà ignote.
- Gorz-e gāvsār: la mazza sacra a forma di testa di toro appartenuta ai più grandi eroi persiani, simbolo di giustizia e vittoria sulle forze del male.
- Frecce di penne di Simurgh: frecce biforcute ricavate da un ramoscello di tamarisco e dalle penne di Simurgh (uccelli leggendari che vivevano nell’albero Tūbā), grazie alle quali poté accecare e uccidere Esfandyar.
- Rakhsh: destriero leggendario dalla dentatura acuminata, noto per aver sconfitto un leone.
Mitologia indomalese
Ken Arok
- Kriss di Mpu Gandrig: Kriss maledetto forgiato dal fabbro Mpu Gandrig. A causa dei continui ritardi nel completamento dell’arma, Ken Arok infizò il fabbro col Kris, il quale maledisse l’arma; il pugnale avrebbe ucciso sette persone, compreso Ken Arok. Compiuta la maledizione, l’arma svanì nel nulla.
Hang Tuah
- Kriss Taming Sari (scudo floreale): Kriss che elargiva al detentore l’invulnerabilità e l’imbattibilità.
Arya Penangsang
- Aji or kesaktian (forza spirituale): nonostante gli fosse stato squartato il ventre e le viscere fossero fuoriuscite, Arya Penangsang continuò a combattere incurante delle ferite.
- Kriss Stean Kober (demone del sepolcro): Kriss maledetto forgiato dal fabbro Empu Bayu Aji, il quale cercò di infondere del potere spirituale nella lama; l’arma venne posseduta da un demone del sepolcro (djinn) che la maledisse, rendendo il detentore impaziente e ambizioso, facendogli compiere azioni sconsiderate.
Mitologia indiana
Nota per il lettore: nella mitologia indiana le armi divine si dividono in due categorie: Astra, ossia armi da lancio o da tiro che vengono scagliate addosso ai nemici (es: frecce o dardi) e Shastra, armi da taglio o mazze, possedute dagli eroi.
Shamba (Samba)
- Khetaka: scudo dalle proprietà ignote, la cui origine potrebbe essere ricondotta a una delle armi della dea Durgā.
- Erba Eraká: erba miracolosa donata da Krishna in grado di trasformarsi in una mazza di ferro con la quale sterminò la razza degli Yadu.
Bhima
- Forza soverchiante: Bhima ricevette una benedizione dal dio Hanuman, il quale accrebbe la sua forza fisica.
- Gada: enorme mazza appartenuta al dio Hanuman, poteva schiacciare qualunque nemico con la sua mole.
Lavanasura
- Tridente di Madhu: arma invincibile ricevuta dal padre Madhu, riuscì a sconfiggere l’esercito di Mandhata.
Yayāti
- Carro divino: mezzo di trasporto grazie al quale poteva giungere in ogni luogo, sia esso terreno o divino. In sei giorni Yayāti conquistò la Terra e il regno degli dèi e sconfisse gli Asura innumerevoli volte.
Vidura
- Govardhana: arco divino ricevuto da Viṣṇu.
Susharma
- Sauparna: arma in grado di rilasciare uno stormo di uccelli inferociti.
Indrajit (Indrajita)
- Tecniche di combattimento: si narra che Indrajit fosse il guerriero più talentuoso, in grado di padroneggiare anche le arti illusorie; poteva inoltre scagliare più frecce con un arco.
- Visoshana: dono di Indra, poteva prosciugare qualunque cosa.
- Brahmāṇḍa: Astra di potenziamento: infusa nelle sue frecce, poté sconfiggere seicentosettantamilioni di vanara in un giorno.
- Nagapasha: una volta colpito il bersaglio, lo avvolgeva in una spira tramutandosi in serpenti velenosi. Indrajit la usò contro Rāma e suo fratello Lakṣmaṇa.
Karna
- Karna Kavacha: armatura dorata ricevuta dal padre Surya, invincibile e impenetrabile anche contro le armi divine (le uniche armi che potevano colpirlo erano Pashupatastra e Vaishnavastra).
- Kundala: orecchini dorati, donati dalla madre Kunti, erano indistruttibili e donavano l’immortalità.
- Vasavi Shakti: la lancia del sole del dio Indra, dardo mistico usato contro Ghatotkacha nel Mahabharata. La potenza dell’arma era tale da poter uccidere le divinità e poteva essere brandita solo se Kavacha non è indossata.
- Naga (o Nagaastra): una freccia divina infallibile capace di trasformarsi in serpente, Karna la utilizzò contro Arjuna.
- Varunastra: poteva assumere qualunque forma e scagliava addosso al nemico immense quantità d’acqua.
- Vijaya Danush: l’arco della vittoria (appartenuto a Śiva) le cui frecce potevano distruggere intere città. La corda era indistruttibile (nessun’arma divina poteva romperla). Ogni volta che veniva scoccata una freccia, i cieli tremavano, divampavano saette accecanti e terrorizzava qualunque nemico. L’arma donava una virtuale invincibilità al detentore (le uniche armi che potevano colpirlo erano Pashupatastra e Vaishnavastra).
Arjuna
- Śiva Kavacha: armatura invulnerabile ricevuta dal dio Śiva.
- Gandiva: l’arco di Arjuna, creato da Brahma e consegnato ad Arjuna da Varuna su richiesta di Agni, fu usato durante la guerra Kurukshetra.
- Akshaya Tunir: faretra dal numero infinito di frecce.
- Pashupata (o Pashupatastra): l’arma più potente di Śiva e Kālī, se scagliata, poteva distruggere il creato e tutti gli esseri viventi senza distinzione. Si narra che fosse l’arma più potente dell’intera mitologia indiana.
- Vaishnavastra: l’arma più potente di Viṣṇu, poteva essere fermata unicamente dal suo creatore, era capace di distruggere qualunque bersaglio a prescindere dalla sua natura.
- Agni (o Agneyastra): la lancia di fuoco del dio Agni, Arjuna la utilizzò contro Angaraparna, il Gandharva. Una volta scagliata, l’arma emetteva fiamme inestinguibili.
- Sudarshana Chakra: arma a disco di Viṣṇu, si narra che possedesse poteri occulti e terribili e che poteva essere utilizzato come scudo oppure come arma da lancio, in grado di rispondere ai comandi del detentore e di tranciare qualunque cosa.
- Vajra: mazza a doppia punta sferica di Indra, poteva scagliare fulmini contro i nemici; considerata come una delle armi più potenti dell’universo, divenne simbolo di fermezza spirituale e divenne un simbolo religioso dell’Induismo, Jainismo e Buddhismo.
- Vayvayastra: dardo del vento, capace di sollevare da terra interi eserciti e scaraventarli via, fu utilizzata nella battaglia finale contro Karna.
- Indraastra: dardo in grado di dividersi in cielo e sparare una pioggia di frecce. Arjuna la utilizzò per uccidere il re Sudakshina e il suo esercito.
- Antardhana Astra: dono di Kubera, poteva far sparire interi luoghi.
- Jyotiksha Astra: strumento divino in grado di dissipare le tenebre.
- Rudra Astra: dono di Śiva, Arjuna utilizzò il dardo divino per sconfiggere Kumbhakarna.
- Sabda-veda Astra: impediva al nemico di celarsi allo sguardo.
- Antardhana Astra: consentiva a tutti gli alleati di diventare invisibili al nemico.
- Anjalika Astra: freccia divina paragonabile a Vajra come potere distruttivo, capace di annientare interi eserciti; Arjuna la usò per uccidere Karna.
- Suryastra: dardo capace di creare una luce accecante in grado di disperdere le tenebre e prosciugare i fluidi dai corpi, Arjuna la usò contro Shakuni nel dodicesimo giorno della guerra di Kurukshtra.
- Twashtar Astra: frecce divine che se scagliate contro un gruppo di nemici, li fa lottare fra loro.
- Sammohana/Pramohana: frecce dell’oblio, potevano tramortire all’istante interi eserciti. Arjuna le usò contro l’esercito dei Kurava durante la guerra di Virata.
Janaka
- Śiva Danush: l’arco di Śiva, fu distrutto da Rama durante la Swayamvara di Sita.
Kaundinya (Koṇḍañña)
- Arco di Kaundinya: Arco magico che utilizzò sulla principessa dei Naga Mera per farla innamorare di lui.
Ravana
- Forza demoniaca: indispettito da una montagna che non lo lasciò passare, Ravana tentò di sollevarla da terra, ignorando che fosse la dimora di Śiva e Pārvatī. L’arma poteva essere usata solo per delle giuste cause, in caso contrario avrebbe provocato la morte del detentore e sarebbe tornata dal dio.
- Chandrahasa: spada indistruttibile donata da Śiva.
Rāma
- Anrita: una delle armi mistiche ricevute da Rāma dal saggio Viśvā-mitra.
- Kodandam: l’arco di Rāma, in grado di scoccare trentadue frecce consecutivamente.
- Frecce di Brahmā: frecce divine usate contro il re dei demoni dello Sri-Lanka, Ravana. Le frecce bruciarono l’ombelico del demone e tornarono automaticamente nella faretra.
- Sharanga: arco celestiale creato da Viṣṇu, utilizzato per scoccare Vaishnavastra.
- Vaishnavastra: l’arma più potente di Viṣṇu, poteva essere fermata unicamente dal suo creatore, era capace di distruggere qualunque bersaglio a prescindere dalla sua natura. Rāma la utilizzò per distruggere l’energia del Bharghava Rama.
- Garudastra: strumento difensivo, poteva respingere gli attacchi di Nagaastra.
- Manavastra: poteva ignorare qualsiasi difesa e scagliare via il bersaglio per svariate miglia. L’arma fu utilizzata contro il demone Maricha.
- Brahmāstra: freccia sacra infallibile creata da Brahmā per contrastare qualunque creatura demoniaca, l’individuo o l’esercito che minacci il Dharma; poteva annientare qualunque nemico. Rāma la utilizzò contro Jayanta quando ferì Sita, contro Mareecha e contro Ravana.
Drona
- Asi: l’arma primordiale creata da Brahmā, la spada fiammeggiante in grado di sterminare orde di demoni e qualunque altra creatura maligna.
- Sailastra: dono di Indra, capace di placare qualunque vento, usato per contrastare Vayvayastra.
- Prajnastra: strumento curativo, in grado di far riprendere i sensi a chiunque.
Ashwatthama
- Asi: l’arma primordiale creata da Brahmā e ricevuta dal padre Drona, la spada fiammeggiante in grado di sterminare orde di demoni e qualunque altra creatura maligna.
- Brahmashirsha Astra: l’evoluzione di Brahmāstra, poteva scagliare migliaia di meteore infuocate contro i nemici. L’area colpita sarebbe stata contaminata dal veleno e plagiata dalla siccità per dodici anni.
- Narayanastra: arma creata da Viṣṇu ed ereditata dal padre Drona, poteva creare una pioggia di frecce, dardi e chakram, maggiore era la resistenza dei nemici, maggiore era il numero di armi scagliate. L’unica difesa possibile era la resa incondizionata del nemico.
Vaśiṣṭha
- Brahmadanda Astra: L’Astra più potente di Brahmā: di natura ibrida, poteva proteggere da tutte le armi divine, compresa Brahmāstra. Si narra che fosse così potente da annientare interi sistemi solari e i quattordici regni della cosmologia indù.